Ogni cavallo sceglie un amico del cuore all’interno del suo branco. Il cavallo ha una vera e propria necessità di contatto sociale. Per questo motivo i cavalli che vivono nelle scuderie sono in grado di sviluppare un rapporto davvero speciale con il proprio padrone.
I cavalli hanno una memoria molto attiva. Ricordano luoghi, persone e circostanze. Lo conferma anche uno studio condotto dall’etologo Sankey, dell’università di Rennes, e pubblicato sulla rivista Animal Behaviour. Questi imponenti animali sembra infatti che abbiano tante capacità, tra cui quella di ricordare le persone che si sono mostrate amichevoli, mostrando a loro modo una forma di riconoscenza.
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Come parlano fra loro i cavalli? Non è certo il nitrito il principale mezzo di comunicazione di questi animali, del quale si servono solo in casi eccezionali o di emergenza come ad esempio avvisare gli altri membri del branco di un pericolo.
Fra loro si capiscono in silenzio, usando il movimento delle orecchie. Muovendole in un arco di 180 gradi, abbassandole, appiattendole, rizzandole, un cavallo comunica ai suoi simili quel che pensa e prova. Possono esprimere gioia, sorpresa, rabbia, paura, pazienza e serenità e spesso anche per dare suggerimenti ad altri cavalli. Si fa anche aiutare dagli occhi, per quanto strano possa sembrare considerato che i cavalli hanno gli occhi ai lati della testa e quindi non possono lanciare sguardi diretti, come farebbe un cane o un gatto o un essere umano.
Grazie ad uno studio condotto dall’Università del Sussex, in Gran Bretagna, e pubblicato sulla rivista Current Biology, si è provato per la prima volta in modo scientifico che questi animali usano orecchie e occhi in modo alquanto sofisticato e complesso
Il puledro è in grado, a pochi minuti dal parto, di reggersi già in piedi, ed in natura, essere in grado di fuggire in caso di pericolo. Viene così organizzato dal branco un cerchio di protezione per impedirgli di mettersi immediatamente in pericolo. Altro aspetto interessante…le altre femmine del branco accudiscono il piccolo fino a quando la puerpera non si è rimessa completamente in forze.
“Dormi in piedi come un cavallo” non è un’informazione sbagliata, ma non è comunque del tutto vera. I cavalli, in effetti, dormono sdraiati, ma sono in grado di riposare anche stando in piedi, questo perché allo stato brado, il cavallo ha necessità di fuggire immediatamente dai pericoli.
Il cavallo è un animale molto pauroso, ma anche molto curioso. Questo atteggiamento è dovuto appunto al suo carattere timoroso e timido che lo induce a verificare le cose nuove per constatare che non siano pericolose. Cavalieri ed amazzoni sanno bene come il loro “amico a 4 zampe” possa spaventarsi ed avere reazioni esagerate per la caduta di una foglia o il passaggio di un uccellino.
Sembrerà strano, ma i cavalli non vomitano. Si differenziano dagli altri erbivori per il fatto di avere un solo stomaco. Ma il motivo per cui il cibo non può essere rigurgitato è dovuto al cardias, una valvola muscolare tra esofago e stomaco, la quale non permette al cibo di risalire.
Non è un super potere, ma una scocciatura. In pratica i cavalli, avendo la possibilità di vedere con ogni occhio un raggio di 340°, vedono due immagini diverse che vengono inviate a due differenti parti del cervello. Praticamente, vivono contemporaneamente due realtà che differiscono di alcuni gradi di prospettiva. Il cavallo ci vede come delle specie di giganti..abbiate pazienza e dolcezza con lui.
Quando i cavalli assumono quella smorfia che sembra una risata stanno memorizzando un odore di loro gradimento. Gli stalloni, ad esempio, sono in grado di percepire l’odore di una femmina in calore a distanza di chilometri. Questo atteggiamento prende il nome di “flemming”.
Poco prima di un temporale o vento i cavalli manifestano nervosismo, irrequietezza e aggressività. Quando vivono allo stato brado, i cavalli vivono in branchi e nel caso stia per manifestarsi una condizione metereologica avversa, gli elementi del branco di rango inferiore si posizioneranno in cerchio intorno a quelli di rango superiore.
I cavalli che in un branco hanno un ruolo marginale e più debole in tal modo,formeranno un cerchio ponendo la schiena al vento, in modo da proteggere dalle intemperie quei cavalli che ricoprono un ruolo centrale e un rango più alto nella gerarchia.