La maggior parte delle opere di Degas possono essere attribuite al grande movimento dell’Impressionismo, nato in Francia negli anni ’60 del diciannovesimo secolo in reazione alla pittura accademica dell’epoca.
In genere le caratteristiche principali dell’arte impressionista sono il nuovo uso della luce e i soggetti all’aperto; ballerine dai muscoli scattanti, cantanti sul palcoscenico, cavalli in corsa… il pittore francese Edgar Degas ci racconta la vita moderna nella Parigi del 19° secolo.
Una vita fatta di ippodromi, di caffè-concerto, di musica e di balletti all’Opéra.
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Lo fa in un modo nuovo e con tecniche sperimentali e spesso si serve di procedimenti presi in prestito dalla fotografia.
Il tema delle corse è ricorrente nell’opera di Degas, un artista che si ispira alla vita quotidiana dei suoi contemporanei.
Questo fatto consente al pittore di affrontare un soggetto tradizionale, come quello dei fantini e delle corse di cavalli, trasferendolo in un contesto moderno.
Infatti, è proprio durante la seconda metà del XIX secolo che i campi da corsa diventano un luogo di socializzazione molto alla moda.
I borghesi parigini come Degas vi condividono la loro passione per questo svago di origine britannica e aristocratica.
Degas è altresì attratto da questo tema per le possibilità che lo stesso offre di studiare le forme e il movimento.
Degas subisce, inoltre, l’influsso dei vari artisti inglesi specializzati nella raffigurazione delle corse di cavalli che, in quel periodo sono di gran moda.
È vero che i cavalli sono noti per il fatto che sono capaci di dormire in piedi ma, come tutti gli equidi, dormono anche seduti o sdraiati di lato, soprattutto nella paglia fresca e pulita, nella quale amano rotolarsi.