Il Purosangue Arabo è davvero unico ed inconfondibile.
Ha origini antichissime che pare risalgano addirittura a più di 4000 anni fa.
Dal ritrovamento di alcuni affreschi si deduce che cavalli con queste fattezze esistevano in Egitto già nel 2000 a.C.
Le sue radici così lontane nel tempo ed i particolari lineamenti che lo caratterizzano fanno del Purosangue Arabo un cavallo etereo, quasi magico.
Intorno alla nascita del cavallo arabo sono state tramandate infatti leggende molto affascinanti: secondo gli arabi, per esempio, per i quali questi cavalli sono motivo di grande orgoglio e ricchezza, fu Allah che, con una manciata di Vento del Sud, diede vita al Purosangue Arabo.
A giudicare dalle caratteristiche fisiche e dalle attitudini di questo cavallo si potrebbe davvero credere che sia andata così: è veloce (come il vento), agile, resistente, vivace.
La testa è piccola con venature evidenti sotto al pelo corto, sottile e lucente.
Le narici sono ampie e dilatate e contribuiscono a conferire identità all’inconfondibile profilo camuso.
Le orecchie sono piccole e ricurve e gli occhi grandi ed espressivi, mentre il collo è molto arcuato.
Ma la vera grande stranezza è che l’Arabo, a differenza degli altri cavalli, è dotato di 17 costole, 5 vertebre lombari e 16 caudali (i cavalli hanno normalmente 18 costole, 6 vertebre lombari e 18 caudali) e questa particolarità influisce sul portamento della coda (alta) e sul movimento in generale che risulta molto morbido e quasi fluttuante.
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Sono di statura piccola, in media intorno ai 150 cm al garrese.
Molto frequente il mantello grigio, ma c’è anche il sauro, il baio e il morello (poco frequente il roano).
Nel corso della sua lunghissima storia ha dovuto sopravvivere a condizioni ambientali sfavorevoli, a cruente battaglie e a ritmi di lavoro pesantissimi.
La selezione naturale, unita a quella forse ancor più rigida fatta dagli uomini, ha portato al Purosangue Arabo che conosciamo oggi.
Non a caso, dunque, le discipline in cui eccelle maggiormente sono quelle di velocità e resistenza (è infatti fortissimo nell’endurance), ma è molto richiesto anche nel turismo equestre e in altre discipline grazie alla grande versatilità che si unisce alla straordinaria bellezza.