Non c’è creatura nell’universo che possa sperare di competere con un bell’Hackney per quello che riguarda: personalità, portamento, andature e brillantezza dell’azione.
L’attuale cavallo Hackney deriva da felici incroci di razze inglesi di alta genealogia avvenuti nel secolo XVIII principalmente nell’YORKSHIRE e nel Norfolk, nonché a Cambridge.
Il trottatore del Norfolk (Norfolk Roadster) ha avuto certamente grande importanza nella costituzione attitudinale dell’Hackney, ma altrettanto certamente, ne ha avuta il purosangue che gli inglesi chiamano Thoroughbred.
La razza è comparsa nel 1755, data certa che si apprende dallo stud-book della razza e da allora ben quarantasette volumi sono stati compilati a formare appunto lo Stud-book di razza.
Nell’epoca d’oro della carrozza, cioè all’inizio del nostro secolo, gli agricoltori inglesi si davano convegno in punti stradali convenzionati (osterie o pubs) per andare, coi loro attacchi di Hackney, in compagnia verso le località dei mercati più famosi, senza darsi preoccupazione alcuna delle distanze, fidando nella tempra e nella proverbiale resistenza dei loro Hackney.
Distanze di 90 chilometri al giorno non impressionavano, anche se venivano ritenute un poco straordinarie.
A quei tempi era assai frequente che gli allevatori di Hackney scommettessero fra loro anche cifre ingenti sulle grandi possibilità di velocità, eleganza e resistenza dei loro miglior soggetti.
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Qualità come queste, di eccezionale resistenza alla fatica, in soggetti eleganti per forme e armoniosi per andatura, vennero osservate a lungo per cui, stalloni di razza Hackney vennero impiegati spesso in ogni parte del mondo per migliorare le qualità non proprio brillanti di qualche razza di cavallo locale.
Un caso che ebbe dell’eccezionale e venne poi descritto nelle riviste sportive dell’epoca, fu quello di una puledra Hackney” Narpareil” che percorse la distanza di ben 160 km in nove ore e 56 minuti!
Registrando per di più nel primo tratto di 38 km, una velocità di oltre 19 km e mezzo l’ora.
Un record davvero eccezionale se si pensa che si trattava di una puledra, ma ciò che apparve miracoloso, fu il fatto che, appena giunta a destinazione e portata nel suo box, si mise tranquillamente a mangiare come se fosse di ritorno da una tonificante passeggiata.
La razza fu riconosciuta dalla Royal Society nel 1851 a Windsor, per quei tempi l’Hackney era la Rolls Royce dei cavalli carrozzieri, ogni famiglia dell’alta nobiltà e dell’alta borghesia teneva almeno una pariglia di soggetti Hackney nelle proprie scuderie per le uscite mondane in carrozza.
Questa razza è ancor oggi assai valutata dagli amanti del bel carrozziere e viene tutt’ora utilizzata per l’attacco elegante in sfilate e concorsi d’eleganza, ma per lo più l’Hackney è oggi allevato e addestrato alle “andature alte” per gli show nei quali eccelle e costituisce un meraviglioso spettacolo.
Spettacolo, che gli ha meritato l’appellativo di “Show girl”, per l’eleganza del trotto di questi eccezionali cavalli.
Il principe Harry e la moglie Meghan, durante la loro visita ufficiale in Marocco, hanno pensato di fare una visita anche al centro equestre Moroccan Royal Federation of Equestrian Sports, episodio che testimonia ancora una volta il grande legame che da sempre unisce la famiglia reale e i cavalli.