Le vibrisse, o comunemente conosciuti come “baffi”, sono quei peli spessi e duri, più o meno fitti, che crescono sul muso del cavallo, concentrandosi intorno alle narici ed intorno alle labbra. Questi peli duri, ma allo stesso tempo molto flessibili, crescono anche intono gli occhi del cavallo e si formano già nel grembo materno.
Esse non crescono all’infinito, hanno una lunghezza naturale che raggiungono, e questo varia da cavallo a cavallo; le vibrisse si rigenerano, e per una vibrissa che cade, già c’è sotto quella nuova che ricresce. Come i capelli crescono dalla radice, ma hanno un periodo di tempo, quindi in tutta la sua vita il cavallo cambierà le vibrisse più e più volte.
Non dobbiamo assolutamente tagliarle, perché questo interferirebbe con l’organismo del cavallo e la sua delicata ed importantissima sfera sensitiva.
Le vibrisse si distinguono dagli altri peli anche per la loro caratteristica di peli sanguigni, ovvero, la loro radice ha origine negli strati profondi del derma, a contatto con vasi sanguigni e linfatici, nervi e fibre muscolari, toccano terminazioni nervose e posano su una rete vascolarizzata, quindi si può dire che, a differenza dei peli del corpo e delle ciglia, le vibrisse sono peli ricettivi anziché protettivi.
Sono il senso tattile, tattile-olfattivo, sono un organo sensoriale del cavallo: questi importantissimi peli sono dei recettori tattili e si collegano alla fitta rete del sistema nervoso. Ogni vibrissa corrisponde ad un punto preciso del cervello del cavallo nella corteccia sensitiva.
Le vibrisse servono a captare i campi magnetici, i movimenti d’aria e gli spazi che circondano il cavallo, la distanza dagli oggetti e sono una sorta di radar per localizzare i suoi simili, il cibo, l’acqua ed eventualmente la distanza dai pericoli, la temperatura, lo stato di un oggetto (solido, liquido, ecc..).
Assieme all’olfatto aiutano il cavallo ad avere informazioni maggiori riguardante un odore ed a scegliere il pascolo, per questo i cavalli sono in grado di scegliere quali piante mangiare e quali no.
Notiamo che i cavalli sono molto sensibili ai cambi climatici, quando sta per arrivare il mal tempo, anche se il cielo è ancora sereno o appena nuvoloso, notiamo come i cavalli cambiano l’atteggiamento, notiamo anche in caso di scossa sismica, anche se talmente bassa da non essere percepita, loro reagiscono, e ciò è dovuto al fatto che grazie alle vibrisse loro percepiscono i campi magnetici ed i loro mutamenti, riescono praticamente a “toccare l’aria”.
Avete mai notato che i cavalli ciechi, ad un occhio, ad entrambi gli occhi o ipovedenti in un modo o nell’altro riescono ad orientarsi nello spazio? Questo avviene proprio grazie alle vibrisse, che unite agli altri sensi, compensano in qualche modo la mancanza della vista.